Monthly Archives: Agosto 2013

Shopping, mon amour!

Luglio 2013. Siamo a New York, è sabato e in fila sull’asfalto torrido, da ore, ci sono 120 privilegiati in febbrile attesa che l’evento dell’anno abbia inizio. In realtà non è che sappiano proprio perché sono lì…Tutto ciò che sanno è che stanno per partecipare all’evento unico-irripetibile-special-one time only ideato da quella volpe di Alexander Wang.

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DissolVenezia

17383928Quando un buon regista vuole restituire l’idea di un lento passaggio verso l’indefinito, inserisce tra i fotogrammi una bella dissolvenza verso il nero. L’immagine svapora, perde i confini, i movimenti dei protagonisti scompaiono e avanza il nero, il nulla… Da qualche tempo il potere a Venezia sembra aver previsto la propria svaporante uscita di scena, e attiva i suoi circuiti di dissolvenza… Da un lato mostrando una nulla propensione a programmare per il futuro qualcosa di decente, lungimirante, dall’altro mostrando l’indifferente aggressività dispotica di chi prevede il proprio inevitabile collasso. E così i vigili urbani di Venezia sono divenuti sempre più aggressivi, ossessionati, le municipalizzate come l’Actv vacillano tra il caos e la militarizzazione del controllo, da un lato l’arroganza del Gabbiotto sul campanile e dall’altro la minaccia di sfratto del mercato di Rialto o di frammenti dei suoi tradizionali plateatici. Multano l’aria per far cassa questi tutori della dissolvenza. Non pensate sia normale. Normalmente i vigili urbani, il braccio multante della legge, lavorano in un solco arginato dal patto sociale tra potere politico e cittadinanza, le misure di tolleranza vengono loro impartite dalla giunta comunale, che ‘dirige’ le funzioni del corpo (legge 7 marzo 1986 n.65). Oggi invece, costoro agiscono sguainati, minacciano, arrestano, si rendono -con indifferenza ostentata- odiati dai più. Ciò perchè chi li comanda non ha più ragione di tutelarsi dall’odio popolare, si sente in dissolvenza, e così agisce astiosamente, impunemente. Cada al più presto la giunta Orsoni, nulla è più pericoloso di un potere in dissolvenza.
di Ghg.13

Immagine fotocommunity.it


Sigonella ceduta ai pa-droni

804px-Global_Hawk_1L’ennesimo regalo dell’Italia alle forze armate Made in Usa si chiama Ags (Alliance Ground Surveillance), un programma da realizzare entro il 2017 che trasformerà la base siciliana di Sigonella nell’avamposto militare americano più fornito per tenere sotto stretto controllo il “nemico” nordafricano, a pochi chilometri di distanza. Dopo il Muos di Niscemi, ecco venti nuovi droni ed un rinforzo di quasi mille soldati: questo il prezzo che l’isola delle arance deve pagare per la sua posizione sfortunatamente strategica.

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La partita truccata di Colf

Minimal-List-Trapanese-Max-Bansky-Street-Art-06Incontro A. una sera d’estate. Siede al tavolino di un bar, accanto al suo compagno e sorseggia quello che, a giudicare dal tono di voce troppo acuto, non è il suo primo prosecco. Ha la faccia stanca, lo sguardo assente. Chissà dove ha dimenticato i suoi 24 anni. “È venerdì”, si giustifica con un sospiro. Le chiedo cosa fa, nella vita. Sono molti anni che non ci vediamo. Dopo estenuanti ricerche ha trovato un posto come segretaria/contabile in un ufficio della zona, con contratto di apprendistato e non pochi straordinari. Ne parla come di una conquista, nonostante molti suoi colleghi siano stati lasciati a casa per la “crisi” ed ora anche il suo posto vacilli. “Pensa che prima”, mi dice, “ho fatto la colf”. Il suo volto d’un tratto si anima, scaldato dal bisogno impellente di raccontare, di sfogare in qualche modo la rabbia.

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L’esercito smarrito

esercito-di-silvio“Assoooltooo!!”. È questo l’urlo troppo affrettato che scatena la festa sovraeccitata dello sparuto esercito di Silvio, una ventina di persone radunate in piazza del Gesù. Mentre il loro idolo viene condannato in via definitiva, essi festeggiano un’assoluzione inesistente. Gridano, sventolano bandiere, cantano, sollevano le braccia al cielo.

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Usa l’Italia

bandiera_italo_americana.8k3vfsh9dk84sc0w8gscs4c8s.1n4kr7rgh18gs08gcg0csw4kg.th«La consueta irritazione provocata dalla presenza delle forze americane in paesi stranieri è stata ampiamente assente in Italia. Rispetto alla maggior parte dei paesi la reazione in Italia è paradossale. Invece di desiderare una riduzione, gli italiani chiedono unità aggiuntive. Ufficialmente la ragione fornita è la crescita dell’instabilità in Medio Oriente, e il pericolo che ciò comporta per la Nato, e la favorevole posizione strategica dell’Italia. Però altri fattori ugualmente importanti dietro questa decisione sono la consapevolezza del rilevante contributo economico apportato dalle forze americane e la sensazione che quanti più soldati americani sono dislocati in Italia, tanto più l’Italia potrà contare sull’assistenza e la protezione degli Stati Uniti». Sono parole di Frank Nash, consigliere e assistente del ministro della Difesa Usa, in seguito ad un’ispezione delle basi militari europee. Siamo nel 1957, ma sono parole che sembrano descrivere una situazione del tutto anomala che continua ininterrotta fino ai nostri giorni.

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