L’esercito smarrito

esercito-di-silvio“Assoooltooo!!”. È questo l’urlo troppo affrettato che scatena la festa sovraeccitata dello sparuto esercito di Silvio, una ventina di persone radunate in piazza del Gesù. Mentre il loro idolo viene condannato in via definitiva, essi festeggiano un’assoluzione inesistente. Gridano, sventolano bandiere, cantano, sollevano le braccia al cielo.

C’è un mondo intero, in questo minuto di pura follia. C’è l’assurdità di un linguaggio giuridico così astruso che perfino il povero Mentana, intrappolato nella diretta, non si azzarda a tradurlo in qualcosa di comprensibile. C’è lo sfogo irruento di una suspence che l’attesa prolungata e la mediatizzazione ossessiva hanno caricato fino al limite. La preparazione accurata della sala, l’entrata in scena dei giudici, il monologo del buon togato: un grande spettacolo che però ci abbandona proprio sul finale, nel momento del verdetto. Rimaniamo lì, per qualche secondo, senza sapere se fischiare o applaudire, con la sensazione sgradevole di essere in ritardo sulla storia, di non riuscire ad afferrare il senso di quello cui assistiamo.

Neanche i soldati di Silvio, pur godendo del più alto tasso di I-phones pro-capite della Terra, riescono a cogliere l’informazione, lasciando ad un inconscio a briglie sciolte il compito di assemblare brandelli di comprensione. Ed il loro franitendimento diviene a sua volta spettacolo, il massimo spettacolo. I giornalisti che li circondano, in anticipo sulla realtà, si guardano bene dal sedare il grottesco entusiasmo. Euforia e disillusione, racchiuse in un solo minuto: è un’immagine troppo ghiotta per lasciarsela scappare. E così sorridono divertiti, scambiandosi occhiate di complicità tra un clic e l’altro.

Ci sono l’imbarazzo e la pena per il grossolano errore di questa armata postmoderna, per la delusione troppo umana che attende di lì a poco le signore ingioiellate e i colletti inamidati, ma anche una punta di godimento voyeurista nel sapere che l’eccesso della loro esultanza è solo posticcio. E nello smarrimento generale c’è, infine, lo scatto della realtà. Un mondo che ruota, aprendo scenari finora impensabili, e che ha sul volto il sorriso ingenuo del poliziotto che chiede a Roncone del Corriere della Sera: Scusi, mi faccia capire…sul serio Berlusconi potremmo andarlo ad arrestare anche noi, tra cinque minuti?

http://video.repubblica.it/dossier/mediaset-sentenza-cassazione/condanna-annullata-l-esercito-di-silvio-esulta-poi-la-delusione/136676/135221

di Klopf

Immagine lundici.it


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