Shopping, mon amour!

Luglio 2013. Siamo a New York, è sabato e in fila sull’asfalto torrido, da ore, ci sono 120 privilegiati in febbrile attesa che l’evento dell’anno abbia inizio. In realtà non è che sappiano proprio perché sono lì…Tutto ciò che sanno è che stanno per partecipare all’evento unico-irripetibile-special-one time only ideato da quella volpe di Alexander Wang.

Se il nome non vi dice niente, siete in partenza out. Trattasi infatti di uno degli stilisti più cool del momento, il quale ha pensato bene di sottoporre i suoi poveri fans ad una sorta di test psicologico postmoderno a scopi pubblicitari. Quando la sua faccia soavemente ermafrodita compare sul maxischermo, l’eccitazione si sparge, tra gridolini e vibrazioni d’intensa emozione. Ma l’apice sopraggiunge solo alla tanto agognata rivelazione: gli eletti lì presenti hanno la sua collezione primaverile a completa disposizione. Possono prendere tutto ciò che riescono ad afferrare e portarselo a casa..gratis! Anche se il numero dei pezzi è limitato.

Non l’avesse mai detto…Uomini e donne si accalcano davanti alla porta, scalpitando come cavalli da corsa alla partenza. Quel che segue è una zuffa senza esclusione di colpi, una gara disperata tra unghie laccate per conquistare qualche brandello di cotone firmato Wang. Dopo poco meno di 5 minuti la stanza è vuota. Giace lì, sventrata dall’ingordigia consumista. Manifesto di una moda che ormai si diverte a giocare con la dignità dei propri affiliati, vantandosi poi del proprio effimero vuoto come di un successo da esibire.

È tutto un fake, costruito dallo stilista per mostrare al mondo, più o meno ironicamente, la sua popolarità? Oppure per scatenare beffardamente i commenti dei pochi licantropi anticapitalisti? Probabile. Il problema è che, se fosse vero, non sarebbe affatto diverso.

Il video dell’evento: https://www.youtube.com/watch?v=Pd2Jkv7yyVg

di Klopf

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