Quelle Brigate Rotte

images29 Luglio. Scatta la perquisizione nelle case di una dozzina di attivisti No Tav. L’accusa? Non troppo originale, di questi tempi: finalità terroristiche o di eversione.

Giovani, anziani, donne, bambini. Non lasciamoci ingannare dal loro aspetto bonario, dal passo claudicante, dalle ascelle pezzate di montagna, dai cestini da picnic. Dietro la maschera innocente si nascondono pericolosissimi funzionari del terrore! Ovunque donne che spruzzano pseudo-Autan al peperoncino o estraggono dalle borse salsicce contundenti, mentre i bimbi succhiano granate al tritolo ed i vecchi stappano una molotov di barolo dietro l’altra per fomentare gli spiriti alla lotta.

Da anni loro, i nemici dell’ordine costituito, complottano alle nostre spalle, tramano sottovoce per fermare il progresso dell’italica civiltà e organizzano comizi clandestini in grotte buie, attendendo il momento opportuno per far esplodere la propria violenza. Ma finalmente le forze armate hanno reagito allo scempio in Val di Susa, penetrando furtive nella tana del nemico, fra le sue lenzuola, nel suo frigorifero, nella vasca da bagno. Quello che hanno scoperto è un arsenale completo di armi, nascosto in vista dello scontro finale, che il blitz della polizia ha quest’oggi disvelato al mondo.

E così sono emersi telefonini A-39 dotati di antenna a lunga gittata, con una precisione di ricezione che sfiora i dieci metri. Coltelli filetto per il pesce, la cui presenza in località montane è inspiegabile per usi diversi dall’eversione. Torce a luce ultravioletta, con alta capacità ustionante e manifeste finalità accecanti. Pistole sparabolle di fabbricazione cinese. Mine HB di provenienza sconosciuta. Deodoranti Dove altamente infiammabili. Salviettine rinfrescanti impregnate di sostanze tossiche. Magliette nere, gialle, rosse, verdi, al fine evidente di mascherare la propria appartenenza ideologica e confondersi tra la folla. Ben quattro risme di carta destinate alla fabbricazione di bombe artigianali ed infine, a chiudere il catalogo della violenza, i quaderni della maestra elementare Dora, pagine fitte di date, luoghi, programmi. Una vera e propria Bibbia del terrore, di cui fortunatamente la polizia ha impedito la messa in atto.

E mentre alla base operativa della cellula, l’osteria La credenza di Bussoleno (nonché la credenza dell’osteria), vengono posti i sigilli di garanzia, la nostra amata civiltà può tirare un sospiro di sollievo. Il pericolo è sventato e la sicurezza ripristinata.

Nella valle del terrore tutto è come prima. Purtroppo.

di Klopf

Immagine ilsussidiario.net


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